Artificial Intelligence Act: gli impatti per le imprese italiane
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Roberto Leone
La capacità di effettuare analisi predittive sullo stato futuro della cybersecurity si basa spesso sull’estrapolazione delle minacce attuali. Valutare l’evoluzione di strumenti, tattiche e processi degli aggressori, è infatti un’ottima metodologia per capire come saranno gli scenari della sicurezza informatica di domani.
Tuttavia può anche essere interessante capire in quale direzione la ricerca accademica, in ambito sicurezza informatica, stia focalizzando i propri sforzi. Un recente report di un’organizzazione specializzata, ha rivelato alcuni indicatori interessanti, estratti da un grande numero di ricerche pubblicate o in fase di peer review. L’ambito geografico comprendeva USA, Europa, Australia e Africa e un periodo di cinque anni. Le quattro aree di ricerca che hanno visto un tasso di crescita maggiore sono risultate le seguenti: crittografia, privacy, IoT e integrazione di CPS (Cyber Physical System). Questi ultimi due elementi in particolare hanno avuto il tasso di crescita maggiore, con oltre 100 nuovi progetti solo negli USA (evidentemente nell’ambito delle infrastrutture critiche). Questi indicatori sono quindi significativi per capire quali sono le aree dove il rischio informatico sarà particolarmente rilevante nei prossimi anni.
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