Come trasformare un impianto di allarme tradizionale cablato in un sistema intelligente con fotoverifica
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Redazione Axitea
La diffusione delle telecamere di videosorveglianza è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni, sia nelle abitazioni che nelle aziende. Eppure, fatti di cronaca recente hanno mostrato come migliaia di video privati e aziendali siano finiti online, accessibili senza alcuna autorizzazione.
Questi episodi ci ricordano una verità spesso ignorata: la sicurezza nella videosorveglianza è ancora oggi sottovalutata. Non basta installare telecamere per sentirsi al sicuro, serve proteggerle e gestirle nel tempo, con un approccio che tenga conto di aspetti tecnici, normativi e organizzativi.
Quando si scopre che immagini riservate sono finite sul web, si pensa subito a un attacco hacker sofisticato. Non è sempre così, in molti casi la causa è molto più banale:
Questi errori trasformano i sistemi di videosorveglianza in porte aperte sul mondo esterno. Non servono cyber criminali esperti: a volte basta un semplice motore di ricerca per individuare telecamere “scoperte”.
Naturalmente, viene subito da pensare alla sacralità della privacy nella sicurezza casa (per la quale ovviamente bisogna scegliere soluzioni che soddisfano requisiti di sicurezza dei dati), ma la tematica della sicurezza nella videosorveglianza non riguarda solo i privati, coinvolge anche le imprese.
Un sistema di videosorveglianza compromesso non significa solo perdita di riservatezza: può trasformarsi in un vero strumento contro l’azienda stessa.
Le immagini sottratte possono essere utilizzate per:
Le conseguenze sono tangibili: interruzione operativa, perdita di know-how, danni economici e reputazionali. Una violazione della videosorveglianza non è un episodio isolato: può avere effetti a catena che impattano la sicurezza fisica e quella informatica di tutta l’organizzazione.
La prima linea di difesa è progettare i sistemi con criteri di sicurezza integrati fin dall’inizio.
Questo significa:
Un approccio “security by design” evita che la sicurezza venga aggiunta in un secondo momento, quando spesso è già troppo tardi.
Anche i sistemi meglio progettati diventano vulnerabili se non vengono mantenuti nel tempo. Nuove falle emergono con regolarità e i dispositivi hanno bisogno di aggiornamenti e monitoraggio costante.
Un approccio “security by monitoring” prevede di:
La protezione della videosorveglianza non è solo un tema tecnico: è anche una questione di governance. Le aziende devono stabilire regole, responsabilità e processi chiari per garantire la corretta gestione delle immagini e degli impianti.
Questo significa:
La governance consente di trasformare la sicurezza da obbligo a fattore strategico di fiducia.
Per un’azienda, una videosorveglianza non sicura può avere impatti legali e reputazionali molto seri.
Il GDPR e la normativa italiana stabiliscono regole precise sull’uso delle telecamere e le immagini raccolte devono essere trattate in modo conforme.
Le conseguenze della non conformità possono includere:
Investire in videosorveglianza significa proteggere persone, beni e informazioni. Ma un sistema non è davvero sicuro se non viene progettato, monitorato e governato in maniera integrata.
Axitea unisce l’esperienza nella progettazione di soluzioni di videosorveglianza e competenze di cyber security, offrendo alle aziende un approccio completo che mette al sicuro sia le immagini che i dati. A ciò si aggiunge la parte di consulting, per assicurare che i sistemi di videocontrollo siano sempre compliant sia a livello di GDPR che di videosorveglianza sul lavoro.
Perché la sicurezza non si esaurisce nel posizionare una telecamera: è un percorso continuo di protezione e fiducia.
Per proteggere un impianto di videosorveglianza è fondamentale cambiare le password predefinite, aggiornare regolarmente firmware e software, segmentare la rete aziendale e monitorare gli accessi. Inoltre è importante valutare l’utilizzo di una VPN (Virtual Private Network) per proteggere i collegamenti tra dispositivi di videosorveglianza e centro di controllo. La VPN crea un canale criptato che impedisce intercettazioni e accessi non autorizzati, garantendo la riservatezza e l’integrità dei dati trasmessi. L’approccio più efficace è affidarsi a un partner che integri competenze in videosorveglianza e cyber security.
Un sistema non protetto espone a intrusioni, furto di immagini sensibili, violazioni di privacy e sanzioni GDPR. Per le aziende, il rischio maggiore è la perdita di reputazione e fiducia, con conseguenze economiche e legali difficili da recuperare.
Security by design significa progettare l’impianto con criteri di sicurezza integrati fin dall’inizio: telecamere certificate, crittografia dei dati, reti segmentate e policy di accesso sicure. Questo approccio previene vulnerabilità che emergono quando la sicurezza viene aggiunta solo dopo l’installazione.
Le telecamere diventano vulnerabili se non aggiornate e controllate. Il “security by monitoring” prevede aggiornamenti costanti, analisi dei log, test di vulnerabilità e reazione tempestiva agli attacchi. Senza monitoraggio, le falle crescono col tempo e aumentano i rischi.
Il GDPR e il Garante della Privacy evidenziano in maniera chiara limiti, autorizzazioni, tempi di conservazione delle immagini, cartellonistica sia per privati che per aziende.
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