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Cartello area videosorvegliata: le informazioni da inserire per essere a norma

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Redazione Axitea

Il cartello “area videosorvegliata” è un elemento fondamentale per informare il pubblico della presenza di telecamere in un determinato luogo. Per essere efficace, il cartello videosorveglianza deve essere ben visibile e facilmente comprensibile.

Tuttavia, ciò non è sufficiente: per essere a norma, è necessario che contenga alcune informazioni specifiche.

Cartello videosorveglianza, cosa deve riportare?

Videosorvegliare un ambiente significa trattare i dati personali di coloro che vengono ripresi, per questo è necessario esporre un’adeguata informativa nei confronti di chi sta per accedere o si trova nell’ambiente stesso. Nei luoghi ripresi o nelle immediate vicinanze, deve essere presente un cartello videosorveglianza a norma tale da essere chiaramente visibile e di immediata comprensione.

Ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati UE 2016/679 (noto anche come “GDPR”) e del provvedimento Garante privacy del 08/04/2010, il cartello deve prevedere le seguenti indicazioni:

  • titolare del trattamento;
  • responsabile della protezione dei dati (RPD o DPO ove applicabile);
  • responsabile del trattamento;
  • finalità per le quali le immagini vengono registrate;
  • Tempi di conservazione delle immagini.

Nello specifico, la cartellonistica attualmente in uso deve essere debitamente compilata dal Titolare del trattamento:

  • titolare trattamento: ragione sociale o nominativo del titolare;
  • contatti del titolare trattamento (telefono e mail);
  • finalità del trattamento: prevenzione dei reati, repressione reati, sicurezza pubblica, controllo strade, tutela della proprietà privata, incolumità pubblica, sicurezza urbana, tutela dei beni aziendali, tutela contro atti vandalici, prevenzione incendi, tutela delle persone e della proprietà, sicurezza del lavoro;
  • responsabile trattamento dati: se non c’è collegamento dell’impianto video è il titolare stesso del trattamento, oppure la società che effettua la videosorveglianza se l’impianto video è monitorato e collegato a una Centrale Operativa;
  • responsabile della protezione dei dati: figura che affianca il titolare e/o il responsabile del trattamento per le funzioni di supporto, controllo e prassi formative e informative sulle disposizioni previste dal GDPR;
  • riferimento normativo;
  • sito web con i dettagli del servizio di videosorveglianza, recapito telefonico o email (a cui rivolgersi per esercitare i propri diritti in materia di privacy);
  • indicazione della data retention, diventata necessaria a fronte dell’ultima pronuncia del EPDB (European Data Protection Board, Comitato europeo per la protezione dei dati)

Caratteristiche del cartello area videosorvegliata

La scritta “area videosorvegliata” deve essere chiara e leggibile, preferibilmente in caratteri maiuscoli e di colore contrastante rispetto allo sfondo del cartello. È inoltre importante che la scritta sia posizionata al centro del cartello per renderla ben distinguibile.

Il simbolo della telecamera deve essere presente sul cartello per indicare la presenza di sistemi di videosorveglianza. Deve essere ben riconoscibile e posizionato accanto alla scritta “area videosorvegliata”.

Il mancato rispetto di queste indicazioni renderà il cartello inefficace nella sua funzione di informare il pubblico sulla presenza di telecamere di sicurezza.

Dove posizionare i cartelli di videosorveglianza

I cartelli di videosorveglianza indicano la presenza di telecamere e servono a informare sia i soggetti ripresi, sia a dissuadere criminali dal compiere un’intrusione o una rapina.

Il cartello deve essere posizionato in modo visibile all’ingresso dell’area sorvegliata, in modo da avvisare chiunque entri nella zona della presenza delle telecamere, e lungo il perimetro del luogo monitorato. Utilizzare più di un cartello se l’area sorvegliata è estesa o se ci sono punti ciechi.

Devono essere posizionati in modo che siano ben visibili sia di giorno che di notte, utilizzando materiali riflettenti o retroilluminati, evitando targhe economiche che non presentano queste caratteristiche. In questo modo, anche al buio sarà possibile leggere l’avviso: ciò non solo a scopo informativo ma anche per deterrenza.

Protezione dati trattati, gestione degli adempimenti

Al di là dell’esposizione del cartello “area videosorvegliata”, temi non meno importanti – ma spesso sottovalutati – sono la protezione dei dati e le complessità burocratiche che un sistema di videosorveglianza comporta.

Il GDPR richiede che i dati raccolti dalle telecamere siano protetti adeguatamente. Ciò significa che le registrazioni devono essere crittografate e conservate solo per il tempo strettamente necessario. Un impianto TVCC deve quindi essere progettato Security-by-design e Privacy-by-Design.

Uno degli aspetti sottovalutati in tema di videosorveglianza è l’aspetto burocratico, insieme a tutti gli adempimenti connessi all’utilizzo di un sistema di videocontrollo. Ciò può portare a conseguenze negative (sanzioni) e alla perdita di opportunità (sgravi fiscali).

L’installazione di telecamere e la videosorveglianza da parte di un’azienda devono essere attuate nel rispetto delle norme di:

  • Statuto dei lavoratori (Legge 300/1970), presuppone la ripresa video del lavoratore solo previo accordo con i Sindacati o, in alternativa, su istanza della Direzione Territoriale del Lavoro;
  • GDPR (D.lgs.101/2018).

L’invio della documentazione all’Ispettorato del Lavoro è preliminare rispetto all’impianto di videosorveglianza (anche per eventuali modifiche).

La documentazione va aggiornata anche in caso di aggiunta o rimozione telecamere, spostamento telecamere, modifica dell’area inquadrata, variazione dei tempi conservazione.

Sanzioni previste per chi non rispetta le norme in un’area videosorvegliata

La violazione dell’art 13 rientra nelle sanzioni applicabili ex art 83 del GDPR. Nello specifico la violazione delle disposizioni relative ai diritti degli interessati a norma degli articoli da 12 a 22 è soggetta a sanzioni amministrative pecuniarie, nei casi più gravi, fino a 20.000.000 €, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore.

Anche per la documentazione all’Ispettorato del Lavoro sono previste sanzioni: se il cliente non invia la documentazione aggiornata, può incorrere in sanzioni amministrative e penali (con ammenda da 154 a 1.549 euro).

Axitea supporta aziende e organizzazioni sia per la progettazione, realizzazione e installazione di sistemi di videosorveglianza con collegamento a Security Operation Center, sia per la gestione documentale di conformità relativa all’impianto.

Contatta Axitea per un’analisi gratuita di sicurezza, e per avere maggiori informazioni.

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