Videosorveglianza campi fotovoltaici: l’intelligenza artificiale rivoluziona la sicurezza
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Redazione Axitea
Risale a luglio 2020 il dato pubblicato da Ponemon Institute che rivela un aumento pari al 47% nell’ultimo anno degli attacchi informatici causati da personale poco attento o infedele e una crescita del 31% del costo dei cyber attacchi. Certamente l’imposizione dello smart working per tutte le aziende, anche quelle non pronte al cambiamento, ha contribuito ad aumentare questo fenomeno.
Se è vero che da un lato è compito dell’azienda mettere in sicurezza i propri sistemi informativi rafforzando le soluzioni di sicurezza esistenti, dall’altra parte è vero anche che i cosiddetti smart worker, ossia i dipendenti che lavorano da remoto, giocano un ruolo fondamentale in questo contesto.
Lo Smart Worker per poter lavorare da remoto in totale sicurezza ha sicuramente bisogno di consapevolezza e formazione, ma è altrettanto necessario utilizzare anche il buon senso.
Vediamo qualche consiglio rivolto agli Smart Worker, da mettere subito in pratica:
Una delle cause principali degli attacchi informatici avvenuti su dipendenti che lavorano da remoto è sicuramente l’utilizzo di device personali come strumenti di lavoro che risultano non sufficientemente protetti. Ne è sconsigliato l’utilizzo.
La rete domestica rappresenta uno degli accessi più facili per un cyber criminale. Lavorando da remoto si naviga su una rete sicuramente meno protetta di quella aziendale, per questa ragione è necessario:
– Cambiare tutte le password del router di casa. È importante in questo caso sceglierle molto complesse.
– Controllare che il router wireless di casa sia configurato per utilizzare solo la crittografia wireless WPA2 o WPA3.
– Modificare il nome della rete wireless in modo tale da non permettere l’identificazione del produttore/modello del router.
– Cercare di lavorare sempre su VPN aziendale in modo tale che sia possibile eseguire anche gli aggiornamenti di sicurezza.
L’email è uno dei principali vettori di attacco utilizzato dagli hacker. Ingannare un dipendente attraverso email mirate e ben strutturate è molto frequente. Per questa ragione occorre sempre prestare molta attenzione all’arrivo di email con allegati e/o link sia da colleghi interni che esterni poiché potrebbero risultare malevoli.
Quando non si è certi dell’entità del messaggio, è necessario chiedere supporto all’interno della propria azienda alle persone specializzate.
Un altro aspetto molto importante, e da non sottovalutare, è la comunicazione che il dipendente deve effettuare tempestivamente alla struttura IT segnalando qualsiasi attività gli sembri sospetta.
Lavorare da remoto in tutta sicurezza è possibile, ma serve attenzione!
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